Stili di citazione tesi di laurea, quali sono?

In un elaborato come una tesi di laurea, ma anche in un saggio o in una ricerca accademica, le citazioni sono fondamentali sia per dare struttura e spessore alle argomentazioni sia per evitare spiacevoli ricopiature che andrebbero a violare il diritto d’autore. E il plagio è un reato vero e proprio. 

Esistono naturalmente diversi stili di citazione per una tesi di laurea e nei prossimi paragrafi vedremo quali sono i principali, anche a seconda della tematica trattata e della disciplina di pertinenza. Ad ogni modo, qualunque sia la forma che si preferisce, le citazioni devono essere chiare e complete fornendo tutte le informazioni necessarie. Inoltre deve esserci coerenza: una volta che si fa una scelta tra gli stili di citazione di una tesi di laurea riconosciuti internazionalmente, bisogna uniformare tutto a quello che si preferisce dall’inizio alla fine del proprio lavoro. 

Fai attenzione alla citazione delle fonti bibliografiche 

Occorre segnalare sempre le fonti in qualunque forma vengano riportate le parole e i pensieri altrui sotto forma di citazioni nel testo. Non importa, dunque, che si inserisca integralmente una dichiarazione tra virgolette, una versione parafrasata o, ancora, una sintesi della posizione di un determinato autore di riferimento. La citazione delle fonti bibliografiche è fondamentale quando si parla di una tesi di laurea o di un altro documento di carattere accademico o ancora di natura scientifica. 

Si può trattare di pubblicazioni di diverso tipo: libri, articoli, report, atti di convegno, manoscritti, ma possono essere anche registrazioni audio, trasmissioni radiofoniche, podcast o un’opera nella sua interezza. Sta di fatto che la citazione delle fonti nella tesi di laurea è una parte essenziale del progetto e va curata con precisione e meticolosità, senza dimenticare nulla. L’ideale è trascrivere via via tutto ciò che viene consultato in modo da non dimenticare nulla, né nel corpo del testo, né nella bibliografia e sitografia finali. 

Differenza tra citazioni e fonti bibliografiche della tesi di laurea

Una citazione bibliografica è l’indicazione chiara e puntuale di un’autrice o un autore e del contesto da cui sono state tratte parole, immagini, idee, numeri, stime, grafici e quant’altro si vada a inserire nel proprio elaborato. Le fonti bibliografiche della tesi di laurea sono quelle che si trovano alla fine del lavoro e che riportano l’elenco delle pubblicazioni citate. In questo caso vanno indicati principalmente titolo dell’opera, nome dell’editore, luogo e data di pubblicazione, numeri di pagina e, se si tratta di articoli di riviste e magazine, volumi, fascicoli o ancora allegati. 

Per le citazioni nel corpo del testo, invece, lo stile APA è uno dei più diffusi. Nello specifico, l’APA è usato tendenzialmente nel settore delle scienze sociali e in ambiti affini. L’acronimo deriva dalla Publication manual of the American Psychological Association: in particolare la settima edizione del manuale è quella che codifica questo stile, basato sul sistema autore-data. Di stili usati per le citazioni nelle tesi di laurea, però, ce ne sono diversi. 

Dall’Harvard al Chicago: altri stili di citazione 

Un’altra tipologia piuttosto comune è lo stile di citazione Harvard, simile a quello APA, ma usato soprattutto negli elaborati a carattere medico-scientifico. Nel corpo del testo vengono indicati tra parentesi il cognome dell’autore e la data di pubblicazione. 

Lo stile di citazione Chicago, invece, è quello basato su note e bibliografia. Si basa sulla 17esima edizione di The Chicago Manual (noto anche come “manuale Chicago”). Ne esistono due tipologie: la Chicago A indica la fonte completa in una nota a piè di pagina e nella bibliografia, mentre la Chicago B prevede l’indicazione in forma abbreviata della fonte, tramite il metodo autore-data, nel testo stesso e la sua versione più estesa nelle fonti bibliografiche finali. 

MLA e Stile Vancouver: come vanno scelti 

Se si sta facendo una pubblicazione con argomenti di letteratura, lingue moderne e altri contesti umanistici, è preferibile fare riferimento allo stile di citazione MLA (dalla Modern Language Association). Questo sistema valorizza soprattutto il ruolo dell’autrice o dell’autore, da citare direttamente nel testo secondo almeno due maniere. Si può indicare nome e cognome dell’autore con tra parentesi il numero di pagina o mettere tra parentesi il cognome dell’autore con il numero di pagina senza punteggiatura. Se non è conosciuta l’autrice o non è noto l’autore e non si riesce a risalire a essi, allora si può inserire solo il titolo dell’opera. 

Diverso ancora è il caso dello stile di citazione Vancouver, adoperato soprattutto nelle scienze mediche e creato dall’International Committee of Medical Journal Editors (ICMJE). È basato su un sistema numerico. Nella citazione di una linea guida in stile Vancouver a livello intertestuale viene cioè indicato un numero tra parentesi, mentre i riferimenti più dettagliati, riferiti a tale numero, sono riportati nella bibliografia conclusiva. 

Se stai scrivendo o concludendo la tua tesi di laurea, adotta tutte le precauzioni e le cure necessarie per evitare un’appropriazione illecita dell’opera altrui. La lotta antiplagio è un atto di responsabilità ambito universitario e professionale e di etica accademica. Aiuta a promuovere la creatività e l’originalità di un’opera. Anche la scelta degli stili di citazione della tesi di laurea, come hai visto, e l’uniformità dall’inizio alla fine dell’elaborato hanno la loro importanza. 

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