Quando si parla di creatività, scrittura e intelligenza artificiale, una delle questioni che preoccupano maggiormente in ambito accademico è quella relativa a tesi di laurea e Chat GPT. Un primo caso di un elaborato finale del percorso universitario, composto probabilmente con il ricorso all’AI, è arrivato dall’Università di Firenze, dopo le segnalazioni di alcuni docenti. Nello specifico, nel mirino sarebbe finita una tesi di scienze giuridiche, che la laureanda straniera, non madrelingua, avrebbe scritto in un italiano eccellente. Una situazione sospetta potrebbe essersi verificata anche a Economia, dove la qualità della tesi è cambiata molto velocemente. Troppo, a detta di alcuni professori, che hanno lanciato l’allarme relativamente al binomio rischioso tra tesi di laurea e Chat GPT. Il problema, ovviamente, non è l’intelligenza artificiale di per sé. I tools di AI sono destinati, molto probabilmente, a essere sempre più integrati nelle nostre attività. Tuttavia non devono prendere il sopravvento, soprattutto a scapito della motivazione e dell’impegno degli studenti e, naturalmente, dell’originalità degli elaborati.
Chat gpt e plagio: un rilevatore in arrivo
Proprio a fronte della situazione che si è andata delineando sempre di più nei mesi precedenti, nel pericolo che si configura con Chat GPT e plagio, da più parti si stanno prendendo dei provvedimenti. L’idea è di rendere più complicato il ricorso a un metodo basato sull’intelligenza artificiale, come ChatGPT, per la scrittura di ricerche e tesi di laurea. I servizi antiplagio in uso attualmente si basano su un algoritmo che analizza il testo, di una tesi principalmente, e poi interroga il Web o banche dati per trovare possibili aderenze di forme lessicali e sintattiche frutto di “copia&incolla”. Ma con il testo generato dall’intelligenza artificiale tutto questo non basta. Potrebbe essere messo a punto un vero e proprio rilevatore di plagio da applicare all’AI, ovvero uno strumento in grado di distinguere un testo scritto da una persona da quello generato da un’intelligenza artificiale. L’annuncio è stato dato da Frédéric Agnès, presidente di ‘Compilatio’, software contro la violazione del diritto d’autore creato in Francia. La novità potrebbe essere in distribuzione nei prossimi mesi, entro la fine del 2023. ‘Compilatio’ è uno degli strumenti più usati anche negli atenei italiani insieme all’americano ‘Turnitin’.
Dal 2024 anche il nostro Zero Plagio è in grado di identificare l’uso di ChatGPT o altra Intelligenza Artificiale nelle tesi di Laurea.
Chat GPT all’università: come si scrive una tesi con l’AI?
Come mai si è diffuso il sistema di Chat GPT all’università? L’acronimo GPT sta per Generative Pre-trained Transformer e si riferisce a una tecnologia nuova applicata al machine learning. Grazie ai numerosi parametri da cui è composta, questa piattaforma di AI permette di elaborare le informazioni che vengono introdotte sotto forma di richieste e scrivere contenuti originali. Non solo. Rispetto ad altri strumenti analoghi e più sofisticati, Chat GPT è un servizio gratuito che offre una discreta qualità. Sì: tecnicamente si può scrivere la tesi con Chat GPT in un tempo relativamente breve e senza investire soldi.
Il fatto è che, per questioni di diritto d’autore e deontologia, l’AI dovrebbe poter affiancare lo studente e aiutarlo a superare eventuali blocchi in passaggi ostici o fornire un supporto per la verifica delle fonti e delle informazioni. Ma non può diventare l’autore esclusivo di un elaborato universitario o di un altro genere di opera dell’intelletto. Oltretutto ci sono dei limiti oggettivi (“spia”, per i docenti che si sono resi conto di qualcosa che non andava, del ricorso massiccio all’intelligenza artificiale negli elaborati dei loro studenti). Chat GPT, infatti, non è ancora in grado di comprendere tutte le domande che vengono poste e non è altamente precisa, per dare le risposte si basa su temi e argomenti astratti, non sempre aggiornati, e le formula spesso in modo vago, presenta numerose ripetizioni. Dunque la creatività umana non può essere ancora sostituita in tutto e per tutto dalla tecnologia.
Se stai scrivendo o concludendo la tua tesi di laurea o stai facendo una ricerca con Chat GPT a scuola, fai attenzione. Ricordati di utilizzare tutte le precauzioni e avere le cure necessarie per evitare violazioni del diritto d’autore, appropriazioni illecite e utilizzi impropri di strumenti di intelligenza artificiale. La lotta antiplagio – in cui rientrano anche le questioni legate all’AI, affrontate nei paragrafi precedenti – è un atto di responsabilità ambito universitario e professionale e di etica accademica. Aiuta a promuovere la creatività e l’originalità di un’opera.
Se vuoi avere la garanzia dell’unicità e originalità del tuo lavoro, affidati al servizio di Zero Plagio, anonimo e sicuro: con soli 0.39 € a pagina, puoi controllare autonomamente eventuali punti critici del tuo elaborato che potrebbe costarti il suo annullamento e una denuncia da parte dell’università.
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